by David Wilkerson
In Marco 7, vediamo Gesù compiere
un grande miracolo.
Tutta l’incredibile scena si dispiega in soli cinque versi:
“Poi Gesù, partito di nuovo dal territorio
di Tiro e Sidone, giunse al mare di Galilea,
in mezzo al territorio della Decapoli.
E gli presentarono un sordo che parlava
a stento, pregandolo di imporgli le mani.
Ed egli, condottolo in disparte, lontano dalla folla,
gli mise le dita negli orecchi e, dopo aver sputato,
gli toccò la lingua.
Poi, alzati gli occhi al cielo, sospirò e gli disse,
Effata, che vuol dire, Apriti, e subito gli si
aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo
della sua lingua e parlava distintamente”
(Marco 7:31-35).
Immagina la scena. Non appena Gesù arrivò
nel territorio della Decapoli, incontrò
un uomo sia sordo che muto. L’uomo riusciva a
stento a parlare, ma il suo dire era inintelligibile.
Cristo prese l’uomo da parte, lontano dalla folla,
e mentre stava davanti a quell’uomo, mise le Sue
dita nelle sue orecchie. Poi sputò, tocco la sua
lingua proferendo una parola, “Apriti!”
E, istantaneamente, l’uomo poteva udire e parlare chiaramente.
Poco prima di questa scena, Gesù aveva
anche liberato la figlia posseduta di una donna.
Proferendo una sola parola, cacciò lo spirito
maligno dalla ragazza.
Perché questi due miracoli sono riportati nella Scrittura?
Sono stati inclusi come due semplici
storie della vita del Signore sulla terra?
La maggior parte dei cristiani crede che
tali storie siano custodite nella Scrittura perché
ci rivelano molto. Servono a mostrare la
potenza di Dio su Satana e sulla malattia.
Servono come prova della deità di Cristo, per
stabilire che fosse Dio in carne.
E servono a edificare la nostra fede,
a mostrarci che Dio può compiere miracoli.
Credo che queste storie siano riportate
per tutti questi motivi, e per molto altro.
Gesù ci dice che ogni parola da lui proferita
proveniva dal Padre.
Non disse e non fece nulla da Sé stesso,
ma guidato dal Padre.
Inoltre, ogni evento della vita di Cristo
racchiude una lezione per noi.
(1 Corinzi 10:11).
Fonte:
http://davidwilkersontoday.blogspot.it/
In Marco 7, vediamo Gesù compiere
un grande miracolo.
Tutta l’incredibile scena si dispiega in soli cinque versi:
“Poi Gesù, partito di nuovo dal territorio
di Tiro e Sidone, giunse al mare di Galilea,
in mezzo al territorio della Decapoli.
E gli presentarono un sordo che parlava
a stento, pregandolo di imporgli le mani.
Ed egli, condottolo in disparte, lontano dalla folla,
gli mise le dita negli orecchi e, dopo aver sputato,
gli toccò la lingua.
Poi, alzati gli occhi al cielo, sospirò e gli disse,
Effata, che vuol dire, Apriti, e subito gli si
aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo
della sua lingua e parlava distintamente”
(Marco 7:31-35).
Immagina la scena. Non appena Gesù arrivò
nel territorio della Decapoli, incontrò
un uomo sia sordo che muto. L’uomo riusciva a
stento a parlare, ma il suo dire era inintelligibile.
Cristo prese l’uomo da parte, lontano dalla folla,
e mentre stava davanti a quell’uomo, mise le Sue
dita nelle sue orecchie. Poi sputò, tocco la sua
lingua proferendo una parola, “Apriti!”
E, istantaneamente, l’uomo poteva udire e parlare chiaramente.
Poco prima di questa scena, Gesù aveva
anche liberato la figlia posseduta di una donna.
Proferendo una sola parola, cacciò lo spirito
maligno dalla ragazza.
Perché questi due miracoli sono riportati nella Scrittura?
Sono stati inclusi come due semplici
storie della vita del Signore sulla terra?
La maggior parte dei cristiani crede che
tali storie siano custodite nella Scrittura perché
ci rivelano molto. Servono a mostrare la
potenza di Dio su Satana e sulla malattia.
Servono come prova della deità di Cristo, per
stabilire che fosse Dio in carne.
E servono a edificare la nostra fede,
a mostrarci che Dio può compiere miracoli.
Credo che queste storie siano riportate
per tutti questi motivi, e per molto altro.
Gesù ci dice che ogni parola da lui proferita
proveniva dal Padre.
Non disse e non fece nulla da Sé stesso,
ma guidato dal Padre.
Inoltre, ogni evento della vita di Cristo
racchiude una lezione per noi.
(1 Corinzi 10:11).
Fonte:
http://davidwilkersontoday.blogspot.it/
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