La scelta


Egli fu attento al messaggio e capì il significato della visione”
 (Daniele 10:01)

Uno dei quandri più famosi al mondo, conservato
al museo Louvre di Parigi, è quello di Rembrandt
intitolato “Betsabea al Bagno”.
In esso è ritratta la donna che ha commesso adulterio con Re Davide.


La donna stringe nella sua mano destra un piccolo scritto, 
la lettera d'invito inviatagli dal Re Davide. 
Il volto della donna è teso, turbato, pieno di dissenso e di incertezza, 
è combattuta tra la fedeltà al marito e la passione che l'attira verso Re Davide.

Rembrandt raffigura Betsabea appena ricevuta la lettera in cui il re Davide le chiede di tradire il marito Uria: nello sguardo angosciato della donna si legge la scelta tormentata che dovrà fare, se restare fedele al marito o ubbidire al Re.

Putroppo Betsabea decise di commettere il peccato e,
di accettare quel invito, e senza saperlo condannò a
morte suo marito (che Re Davide fece perire in guerra)
e il figlio che sarebbe nato dalla sua relazione col Re.
Ella si privò della posizione che la faceva essere l'unica amata di suo
marito per diventare una delle tante mogli de Re.
Davanti al bivio scelse la strada sbagliata, non fu guidata nella sua scelta
dal timore di Dio, non tenne in alcun conto il consiglio di Dio.


Ogni giorno siamo posti dinanzi a delle scelte, alcune sono poco
determinanti per il nostro cammino e non influenzano in alcun
modo la nostra morale, esse possono essere definite di second'ordine.
Altre volte, invece, sentiamo su di noi il peso della responsabilità
delle scelte che stiamo per fare in quanto ne avvertiamo l'importanza.
Ci sentiamo come davanti a un bivio, dove è necessario non sbagliare
altrimenti ci inotreremmo su un sentiero che, allontanandoci da Dio
ci fara assaporare le sue amare conseguenze

Davanti agli inviti che il mondo ci fa, facciamo la scelta indicata da Dio.
Seguiamo la coscienza, la scelta che ci farà dormire sereni.



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