Scrivere sulla sabbia o sulla pietra?


 “La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò
  che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza
  di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù.
   
  Voi, per questa stessa ragione mettendoci da parte vostra
  ogni impegno, aggiungete alla vostra fede la virtù;
  alla virtù la conoscenza; alla conoscenza l'autocontrollo;
  all'autocontrollo la pazienza; alla pazienza la pietà;
  alla pietà l'affetto fraterno; all'affetto fraterno l'amore”.
  (2°lettera di Pietro 1:4)


Due amici viaggiavano nel deserto e ad un certo punto
ebbero una brutta disscussione.
Uno dei due prese un bastone e scrisse sulla sabbia:
Oggi il mio miglior amico mi ha schiaffeggiato con le parole!”.

Proseguirono il viaggio e ancora durante il cammino,
colui che aveva scritto sulla sabbia, perse la sua
borraccia d' acqua, così l'altro che lo aveva schiaffeggiato
prima con le parole, condivise la sua acqua con lui.

Fortunatamente trovarono un'oasi e poterono
ristorarsi e riposarsi.
L'uomo che aveva scritto sulla sabbia, questa volta con un
coltellino incise sulla pietra: 
“Oggi il mio miglior amico mi ha salvato la vita!”.

L'altro gli chiese: “Perchè la prima volta hai scritto
sulla sabbia e la seconda sulla pietra?.
Lui rispose: Quando un amico ci offende, dobbiamo
lasciare che il vento porti via l'offesa cedendo il posto
al soffio del perdono e della dimenticanza.
Invece quando un amico fa qualcosa di grandioso,
dobbiamo inciderlo nella pietra della memoria e nel nostro
cuore, dove nessun vento potrà cancellarlo.


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