“Abbi pietà di me o Dio, per la tua bontà;
nella tua grande misericordia cancella i miei
misfatti. Lavami da tutte le mie iniquità e
purificami dal mio peccato". (Salmi 51:1-2)
Mentre l'uomo cerca di migliorarsi, commette più errori
ha più conflitti interiori.
Vediamo la vita come una scala dove imparare, e dove anche le cadute possono rappresentare un gradino
per salire più in alto.
Se la persona che sbaglia prende coscienza del proprio errore significa che non vuole più ripeterlo; significa avere l'opportunità di chiedere scusa, significa andare avanti
imparando dal proprio errore, significa essere perdonati da Dio.
Commettere un errore senza averne un'immediata coscienza, contiene una sua natura innocente ed inconsapevole, ma ripetere l'errore altre volte pur avendo consapevolezza delle conseguenze e del danno fatto, diventa una scelta e ha una natura di peccato.
Perchè se hai già realizzato che è un errore,
sai anche che ripeterlo è un errore più grande
del errore stesso.
Ci sono persone che capiscono subito al primo sbaglio,
altre sbagliano dieci volte prima di capire;
questo non deve scoraggiarvi.
Una volta, non so adesso, alle scuole elementari, l'insegnante ci faceva scrivere pagine intere, ripetendo la stessa lettera, fino a quando non la scrivevamo bene. Qualcuno ci riusciva dopo due pagine, qualcun'altro dopo dieci, ma ci arrivava lo stesso a scriverla bene, con la sua buona volontà e perseveranza, e con l'aiuto dell''insegnante.
Se non riesci a non ripetere un errore, e quindi a cadere sempre nella stessa condizione di peccato, leggi le scritture, e chiedi in preghiera a Dio nel nome di Gesù Cristo, che ti aiuti nel tuo cammino d'integrità.
Non c'è nulla che lui non possa perdonare, se chi chiede
il suo perdono e aiuto, lo fa con cuore aperto ed umile
riconoscendo la propria condizione di peccato.
Infatti Giovanni 1:9 dice:
“Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto
da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità”.
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